27 Agosto 2015
“Quelle finora assolte dalla Polizia Provinciale sono funzioni essenziali che, dopo il decreto nazionale di riordino degli Enti territoriali, rischiano di essere annullate se, presto e bene, non interverranno le Regioni a riordinare con specifiche ed autonome normative l’intero settore trasferendo ed organizzando competenze e professionalità”. Lo afferma Giuliano Ezzelini Storti, presidente dell’Arci Caccia del Veneto con la preoccupazione che “a rischio di frettolosa archiviazione siano le buone azioni finora svolte dalla polizia provinciale su temi qualificanti come la tutela della flora e della fauna, l’inquinamento acustico e delle acque, la vigilanza su caccia e pesca, la difesa del suolo, lo smaltimento dei rifiuti e la qualità dell’aria. Sarebbe un paradosso non giustificabile il fatto che gli agenti della polizia provinciale, dopo l’approvazione della legge sugli ecoreati, fossero assorbiti nei meandri dei diversi ruoli svolti dai vigili urbani”.
“Per questo motivo – continua il dirigente dell’Arci Caccia – riteniamo interessante la proposta di legge del presidente della Commissione agricoltura della Regione Veneto Sergio Berlato che offre soluzioni necessarie ad un problema da affrontare con urgenza. Ci auguriamo che la proposta di legge possa essere velocemente calendarizzata e che tutte le forze politiche, animate dall’interesse generale, condividano il percorso per non gettare nel cestino professionalità decennali e per legare la nuova vigilanza ambientale al territorio, lontano da spinte centralistiche, per non perdere efficacia e rapidità di intervento. Siamo pronti come associazione a fare la nostra parte, a collaborare con le istituzioni. Nel merito della proposta per dare già una nostra idea, chiediamo però si ragioni di una competenza più Provinciale che Regionale. D’altronde già all’inizio dell’anno, in completa solitudine e purtroppo non ascoltati, avevamo proposto al vecchio Consiglio regionale, in questo senso, di ragionare e agli amministratori di allora una discussione veloce e seria sulla nuova governance istituzionale ma si è preferito non operare”.
“L’occasione della proposta di legge può inoltre consentire – conclude Giuliano Ezzelini Storti – di prendere la palla al balzo per aprire la discussione, con tutti i portatori di interesse, comprese le associazioni venatorie ovviamente, per discutere del futuro della caccia nella nostra regione e della esigenza di varare il nuovo piano faunistico venatorio alla luce di una riflessione che già a suo tempo si è svolta e che ora ha bisogno di trovare concretezza nell’atto amministrativo da approvare”
L’Ufficio Stampa
Padova 27 agosto 2015