14 Ottobre 2015
"Dura lex, sed lex", amavano ripetere i latini fin dai tempi remoti dell'introduzione delle leggi scritte nell'antica Roma. Oggi sembra proprio che di questo invito giuridico così semplice e così nobile se ne voglia far carta straccia visto che nella Città Metropolitana di Venezia, con le interpretazioni e le direttive di un Ufficio, si intendono modificare le norme scritte e codificate all'interno di una legge. E' il caso della regolamentazione della caccia in zona lagunare e valliva e della possibilità di utilizzare o meno le due giornate integrative nei mesi di ottobre e novembre per la caccia da appostamento. A esprimere stupore e contrarietà per la direttiva di un dirigente della Città Metropolitana di Venezia, che vieterebbe l'utilizzo delle due giornate integrative, sono il vicepresidente regionale dell'Arci Caccia Veneto Piergiorgio Fassini e il presidente dell'Arci Caccia di Venezia Sandro Niero.
"Come è possibile ciò?", si chiedono i due dirigenti dell'Arci Caccia. "La legge regionale tuttora vigente e il calendario venatorio approvato solo qualche mese fa stabiliscono senza ombra di equivoci che in qualsiasi parte del territorio, e quindi anche in Laguna, nei mesi di ottobre e di novembre è possibile utilizzare il pacchetto continuativo di giornate per la caccia da appostamento fermo restando il divieto di caccia nelle giornate di martedì e di venerdì. Ora apprendiamo che una disposizione dirigenziale vieterebbe questa possibilità. Ma le leggi e gli atti amministrativi in materia di caccia non si approvano in Consiglio regionale o in Giunta regionale?"
"Ci troviamo di fronte ad una bizzarria giuridico legislativa - concludono Piergiorgio Fassini e Sandro Niero - ed è per questo che chiediamo con assoluta celerità l'intervento del presidente della Giunta regionale e dell'Assessore competente perché venga ripristinata la certezza del diritto, oggi palesemente violata"
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Venezia, 14 ottobre 2015