28 Luglio 2019
Da qualche qiorno sono comparsi nella laguna di venezia ricadente nel territorio del comune di mira, in prossimità del canale Cunetta e delle “corboe” una serie di cartelli indicanti “proprietà privata”.
Iniziano così le dichiarazioni di Piergiorgio Fassini - presidente regionale di Arci caccia del veneto – e di Federico Panascia – presidente provinciale della medesima associazione venatoria –
Appare quantomeno singolare che in un’area completamente demaniale quale è la laguna di venezia qualcuno si permetta di apporre dei cartelli indicanti “proprietà privata”. Al di là quell’area sia o meno stata data in concessione per attività varie di venericoltura riteniamo che chi ha titolarità in merito intervenga con la massima tempestività per far togliere le illegittime tabelle e sanzioni adeguatamente chi le la apposte contravvenendo a regole e normative.
Pensiamo inoltre che ogni attività di concessione di areedemaniali/pubbliche che determini un utilizzo difforme e lo tolga dall’interesse della collettività, debba preliminarmente essere oggetto di confronto sia con gli Stake holders che delle amministrazioni locali che hanno titolarità sulle aree possibile oggetto di concessione.
Sullo stesso argomento interviene Giancarlo Stocco di Dogaletto: “ da quanto a mia conoscenza non risulta che l’amministrazione comunale di mira abbia espresso alcun parere in merito alla concessione di venericoltura nell’area in questione.Ci sono tradizioni secolari per le quali gli abitanti di mira, dogaletto, malcontenta, piazza vecchia vanno in quelle aree per raccogliere i “caparozzoli”. Darle ora a titolo esclusivo come concessione ci sembra lesivo delle comunità locali.
Conclude Fassini: “ Ci auguriamo sia fatta al più presto chiarezza in merito per non pregiudicare un utilizzo pubblico le aree demaniali.Da parte nostra siamo fin d’ora disponibili ad un confronto con la cittadinanza e con gli enti interessati.